mezzatinta

La parola mezzatinta viene dal mondo editoriale dove significa riprodurre per mezzo di punti di colore fisso le diverse gradazioni che una tinta può assumere allÆinterno di unÆimmagine. ╚ la tecnica utilizzata per stampare riviste e giornali e consiste proprio nel combinare i diversi punti dÆinchiostro (nero oppure nero, giallo, magenta e ciano nella quadricomia) così che la loro posizione e la loro dimensione relativa produca allÆocchio lÆimpressione di tinte più o meno dense, che variano con apparente continuità al fine di riprodurre quanto più fedelmente possibile lÆeffettiva variazione di densità e di tinta prodotta dal fotografo sulla pellicola fotografica oppure dallÆartista con la sua matita e i suoi pennelli. Anche nella stampa di riviste e giornali, così come nella stampa laser, non esiste la possibilità di attingere a diversi inchiostri oppure di diluire lÆinchiostro in modo diverso a seconda della densità che si vuole produrre. Pertanto si usano punti che raccolgono lÆinchiostro base, ma che in virtù della loro forma, dimensione e posizione creano un retino che riproduce in qualche modo lÆimpressione dellÆimmagine originale. Sui quotidiani, dove la stampa è grossolana, il retino è visibile anche a occhio nudo. Sulle riviste a colori, invece, bisogna ricorrere a un lentino per distinguerlo.

Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
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